Area naturale di San Nicolò. Gli ambienti

Habitat ed emergenze naturalistiche

L'area di S. Nicolò presenta la tipica serie di habitat della fascia costiera adriatica, anche se le dune sono poco sviluppate in altezza. Questa configurazione è dovuta al particolare orientamento della linea di costa, quasi parallela rispetto al vento dominante, la Bora, che soffia dal quadrante nord-orientale.

Il calpestio e l'accesso di mezzi motorizzati (soprattutto motociclette e fuoristrada) così come l'abbandono di rifiuti, la presenza saltuaria di bivacchi notturni e l'accensione di fuochi danneggiano la vegetazione e di conseguenza le dune.

Nell'area dunale e in pineta, la diffusione di alcune specie vegetali alloctone invasive rappresenta una minaccia per la biodiversità: Olivo di Boemia (Elaeagnus angustifolia), Amorfa (Amorpha fructiciosa), Tamerice (Tamarix gallica), Ligustro lucido (Ligustrum lucidum), Yucca (Yucca gloriosa) rischiano di danneggiare gli habitat retrodunali erbacei e di limitarne l'estensione.

Flora

Procedendo dal mare verso l’entroterra, l'area dunale di S. Nicolò presenta:

  • la fascia delle linee di deposito marine, dal mare fino al livello massimo di marea, in cui si accumula e si decompone il materiale spiaggiato; qui si insediano le piante annuali pioniere (Cakile maritima, Salsola kali) che, trattenendo la sabbia, formano i primi modesti cumuli sabbiosi;
  • le dune embrionali in cui si insediano piante più resistenti; la vegetazione è formata da specie dotate di fusti striscianti che, insieme alle radici, formano un fitto reticolo che ingloba e blocca la sabbia (Agropyron junceum/Elymus farctus/Elytrigia juncea, Xanthium italicum, Cenchrus incertus);
  • le dune bianche, alimentate dalla sabbia della spiaggia antistante che viene trasportata dal vento, con vegetazione dotata di un consistente apparato radicale che contrasta l’erosione prodotta dal vento (Ammophila littoralis, Medicago marittima, Eryngium maritimum); a S. Nicolò la specie principale di questa fascia, l'Ammophila, è poco presente, probabilmente per la mancanza di vere e proprie dune.
  • le dune consolidate o dune grigie, formate da sabbia ormai consolidata, che non viene normalmente raggiunta dall’acqua di mare; ospitano vegetazione erbacea (Silene coloratae, Vulpia membranacea, Phleum arenarium, Scabiosa argentea), con muschi (Tortula ruralis) e licheni, oppure vegetazione arbustiva (Rubus ulmifolius); l’accumulo di acqua meteorica tra le dune consolidate ha permesso il formarsi di una zona umida interdunale con la presenza di giunco nero comune (Schoenus nigricans), giunco marittimo (Juncus maritimus), giunco pungente (Juncus acutus) e canna del Po (Erianthus ravennae);
  • le dune boscate che ospitano anche specie arboree (Populus alba, Robinia pseudoacacia).
La pineta, situata a sud della pista dell’aeroporto Nicelli, è di origine artificiale, derivante dall’impianto di Pinus pinea effettuato da parte del Corpo Forestale dello Stato in ambiente di duna stabilizzata, negli anni ’50 del secolo scorso.

In essa è riconoscibile l'habitat prioritario 2270 “Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster”, caratterizzato dalla presenza di pino domestico e pino marittimo, con un sottobosco a vegetazione naturale. E' rilevante la presenza di specie invasive come edera tappezzante (Hedera helix) e lonicera (Lonicera japonica).

In una piccola area al centro della zona boscata è presente l'habitat prioritario 7210 “Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae”, tipico delle bassure retrodunali con falda salmastra affiorante, che si distingue per la presenza del falasco (Cladium mariscus).
Ai margini della pineta si osservano formazioni naturali a pioppo bianco (Populus alba), rovo (Rubus ulmifolius) e robinia (Robinia pseudoacacia).

Fratina e figli

Fauna

L'area dunale dell'Oasi di S. Nicolò costituisce un ambiente privilegiato per la sosta e lo svernamento di uccelli coloniali come il fratino (Charadrius alexandrinus) ed il fraticello (Sterna albifrons), tutelati dalla Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”.

L'ambiente della duna è particolarmente difficile per la vita: piante e animali hanno sviluppato speciali adattamenti per sopravvivere:

  • forte sviluppo di attività fossoria per sfuggire al calore del sole (Myrmeleon formicarius)
  • periodo di attività nelle ore notturne o “letargo estivo” (Chiocciola teba)
  • spostamenti giornalieri o stagionali tra battigia e dune consolidate (Talitrus saltator)
  • arti sottili e allungati per minimizzare il contatto con la sabbia (Cylindera trisignata, Cicindela hybrida)
  • mimetizzazione con il colore di sfondo (Labidura riparia)

La pineta ospita un numero limitato di specie di anfibi e rettili. E' segnalata la presenza del Rospo smeraldino (Bufo viridis), del Biacco (Hierophis viridiflavus) e di tre specie di lucertola: Ramarro occidentale (Lacerta bilineata), Lucertola muraiola (Podarcis muralis), Lucertola campestre (Podarcis sicula).
Tra i mammiferi è attestato il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhli).
L'avifauna è ben rappresentata in pineta. Tra le specie svernanti si trovano il Cardellino (Carduelis carduelis), la Cornacchia grigia (Corvus corone cornix), il Gabbiano reale (Larus michahellis), la Passera europea (Passer domesticus).
Singole osservazioni sono state effettuate per due specie particolarmente protette, incluse nella Direttiva Uccelli: l'Albanella reale (Circus cyaneus) e il Beccapesci (Sterna sandvicensis).
Numerose specie di uccelli nidificano in pineta. Tra queste la Cinciallegra (Parus major), il Fagiano comune (Phasianus colchicus), il Fraticello (Sternula albifrons), la Ballerina bianca (Motacilla alba), oltre all'Averla piccola (Lanius collurio) tutelata dalla normativa europea. [Dati dell'Atlante ornitologico di Venezia (2006-2010)]

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Ultimo aggiornamento: 19/01/2024 ore 09:47