Con “Estate in Maschera – Voci e volti”, la Compagnia d’Arte dei Mascareri intende rendere omaggio a quegli artisti, artigiani e maestri che, a partire dagli anni Ottanta, hanno restituito voce, forma e dignità alla Commedia dell’Arte veneziana, facendo rifiorire un linguaggio teatrale antico nel contesto vivo e pulsante del Carnevale di Venezia.
Il movimento affonda le sue radici nel 1958, quando Giovanni Poli riscopre la Commedia dell’Arte presso il Teatro di Ca’ Foscari, avviando un percorso di ricerca e sperimentazione sulla maschera e i suoi linguaggi. Successivamente, nel 1969, fonda il Teatro a l’Avogaria, dove dà inizio a un’esperienza teatrale profonda e duratura, capace di formare generazioni di attori appassionati al teatro della maschera e alla trasmissione di una tradizione rinnovata. Negli anni Ottanta, Carlo Boso, formatosi al Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Giorgio Strehler, ne raccoglie l’eredità e rilancia la Commedia dell’Arte con nuova energia, vitalità e respiro internazionale, portandola fuori dai confini italiani e restituendole una centralità nella pedagogia teatrale europea.
Mercoledì 18 settembre 2025, presso due luoghi emblematici – il Teatro della Avogaria e la sede della Compagnia l’Arte dei Mascareri – si celebreranno i protagonisti della rinascita: coloro che, con la loro visione e il loro lavoro, hanno dato nuova vita a un patrimonio culturale e scenico che sembrava scomparso, riportando la maschera al centro della scena e della città.
La mattinata sarà dedicata agli attori, registi e formatori che hanno segnato la riscoperta della Commedia dell’Arte. Un momento di ascolto, memoria e riflessione, dove ogni voce potrà raccontare un frammento di quel movimento straordinario che ha saputo legare la tradizione all’innovazione, il gioco alla disciplina, la maschera alla parola. Nel pomeriggio, l’incontro si sposterà nella sede della Compagnia l’Arte dei Mascareri, dove si darà spazio a un altro aspetto essenziale di questa rinascita: quello della mano artigiana. Qui saranno protagonisti i maestri Mascareri, coloro che, lavorando cuoio e cartapesta, hanno restituito forma alla maschera, ridonandole prestigio e profondità. Il loro lavoro, radicato in tecniche secolari, non si limita alla riproduzione di oggetti decorativi, ma dialoga attivamente con la scena teatrale, il Carnevale, il cinema, la moda, contribuendo a costruire un’identità culturale e artistica riconosciuta ben oltre i confini della città.