Nessuno

Tuesday, 17 February, 2026 to Sunday, 22 February, 2026

Martedì 17 febbraio ore 19.30
Mercoledì 18 febbraio ore 19.30
Giovedì 19 febbraio ore 19.30
Venerdì 20 febbraio ore 21.00
Sabato 21 febbraio ore 19.30
Domenica 22 febbraio ore 16.30
Le avventure di Ulisse
 
Stefano Accorsi
 
tratto da Omero
testo di Emanuele Aldrovandi
una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
 
 
Dopo il successo di Giocando con Orlando e Decamerone. Vizi, virtù e passioni di Marco Baliani, e di Azul scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca, Stefano Accorsi si immerge in un nuovo e ambizioso progetto: una rilettura teatrale del mito di Ulisse.
Lo spettacolo non sarà un semplice adattamento scenico ma un vero e proprio viaggio nella psiche, nell’animo e nelle avventure del più umano tra gli eroi omerici.
 
"Le parole hanno bisogno di sudore, per essere suonate con eleganza. Perché possano diventare leggere vanno spogliate, smussate rendendole ciottoli multicolori di una spiaggia immaginaria. Vengo da un teatro dove il corpo martella le parole forgiando immagini incoerenti simili a sogni. Per trovare questi punti di disequilibrio ci vogliono attori forti e delicati allo stesso tempo, abituati ad usare il corpo con l’elasticità e la potenza di un arco che scaglia immagini negli occhi degli spettatori. Ritrovare Stefano mi fa tanto piacere, ci siamo capiti con facilità quando abbiamo costruito Azul ed ora affrontando Nessuno affineremo la nostra complicità.

Sono un obbiettore di coscienza, nel mio paese mi capitò di scontare qualche mese di prigione per aver rifiutato di prestare servizio di leva, raccontare dunque le gesta dei guerrieri non mi è solo insolito ma totalmente inusitato, una specie di salto mortale senza rete. Sono un clown, amo gli eroi semplici, i perdenti, quelli nei quali mi riconosco, i fragili, quelli fatti di materia che si sbriciola. Nella vetrinetta in casa della nonna venivano conservate le tazzine del servizio buono, mai usate, troppo preziose per essere maneggiate. Il caffè di tutti i giorni lo si beveva nelle tazzine spaiate, tazzine sbocconcellate a cui nessuno era affezionato, quelle tazzine le ho ereditate io e mi sono preso anche una delle buone che si era frantumata alla fine di un pranzo di Natale conservata poi per anni nell’ovatta in attesa di un improbabile miracolo. 

Quando Stefano e Marco mi hanno parlato di questo spettacolo ho pensato che fosse arrivato il momento di provare ad incollare i frammenti di porcellana buona, quella preziosa e che si vorrebbe invincibile, quella che quando si spacca svela l’umanità che dovrebbero avere gli eroi, poi mi sono domandato se questo Ulisse facesse parte del servizio buono o di quello che nonna usava tutti giorni. Anche oggi mi domando se con questo spettacolo incolleremo pezzi andati in frantumi o affronteremo la semplicità di chi vorresti compagno di ogni discussione, di ogni chiacchiera nella pancia della cucina a casa di nonna dove le avventure epiche si trasformavano  nella quotidianità di vite ordinarie e le avventure dei semplici diventavano la sottile trama di vite  straordinarie? 
Nessuno risponderà."

(Daniele Finzi Pasca)

 

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Ultimo aggiornamento: 18/12/2025 ore 10:38