La natura

Il bosco storico è costituito da due specie arboree predominanti farnia e carpino bianco.
Nello strato più basso si trovano diverse specie di arbusti come il biancospino, il sambuco e il corniolo. Il sottobosco è popolato da specie erbacee, quali l'anemone bianca, la primula comune e la pervinca, flora che predilige un clima umido-ombreggiato e suolo ricco di humus.
Attualmente il bosco non gode di buona salute in quanto il rinnovamento da seme è praticamente inesistente e la vita stessa del sottobosco è in difficoltà. Le cause, in corso di approfondimento da parte degli scienziati, sono riconducibili all'isolamento di un bosco troppo piccolo, alla perdita di approvvigionamento idrico causato dall'abbassamento della falda, al soffocamento reciproco degli alberi, soprattutto per quanto riguarda la farnia. Quest'ultima situazione si è determinata in conseguenza al fatto che le piante sono ricresciute in simultanea dopo la guerra così fitte da danneggiarsi a vicenda. Per questo motivo nel 1997 sono stati effettuati dei diradamenti che hanno portato un certo miglioramento anche se lo stato di sofferenza vegetativa permane.

Usciti dal Bosco Storico si può osservare l'ambiente "artificiale" dei nuovi imboschimenti realizzati nel 1990 e tra il 1998 e il 1999.
La Farnia e Carpino bianco rappresentano il 70% del totale dei soggetti e sono consociate con numerosi alberi di seconda grandezza e arbusti, quali: l'ontano nero, la sanguinella e il corniolo. Sono state inoltre impiegate specie igrofile a rapido accrescimento come salici e pioppi, e specie fruttifere come il melo o il nocciolo. L'impianto del 1998-1999, realizzato da Veneto Agricoltura, soffre della forte concorrenza dello strato erbaceo che ha comportato un rallentamento nell'accrescimento.
Vi è poi una porzione di 2 ettari a prato stabile (prato mesofilo) e una zona umida.

É interessante osservare la distribuzione delle diverse specie vegetali in relazione ai diversi ambienti: si trovano la canna palustre e la tifa lungo i fossati e nelle zone umide, numerose specie erbacee proprie dei prati mesofili, come, ad esempio, l'Avena altissima e la Pimpinella maggiore, gli arbusti propri delle tipiche siepi campestri quali la sanguinella e il ligustro.
Questa diversità di ambienti ha favorito il popolamento di svariate specie animali, alcune delle quali protette dalle normative europee, tipo la testuggine palustre europea, la rana di Lataste, il tritone crestato, la poiana, l'usignolo, il picchio verde, il tasso e la donnola.

Ultimo aggiornamento: 09/01/2024 ore 10:05