Silvia Canton

Sunday, 30 November, 2025 to Saturday, 3 January, 2026
Ore: 
dalle 10.30 alle 17.30


Silvia Canton
L'amore finisce dove finisce l'erba
Dopo Vaia il bostrico tipografo 

A cura di Martina Cavallarin con Antonio Caruso
Organizzata da Techne Art Service

 
Sala del Camino
Chiostro SS. Cosma e Damiano, Giudecca 620, Venezia

Informazioni

Sede:  Sala del Camino, Giudecca 620
Date: 30 novembre 2025 - 3 gennaio 2026
Orari di apertura: dal mercoledì alla domenica, dalle 10.30 alle 17.30
chiuso: 25 dicembre 2025, 1 gennaio 2026
Ingresso: gratuito 

Nei giorni 20 e 21, 27 e 28 dicembre e 2 e 3 gennaio, l'artista sarà presente in mostra dalle ore 11:30 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 15:30, disponibile a effettuare una visita guidata.


La Fondazione Bevilacqua La Masa è lieta di ospitare la mostra personale dell'artista Silvia Canton, L’amore finisce dove finisce l’erba. Dopo Vaia, il Bostrico Tipografo, presso la Sala del Camino, Giudecca 620, dal 30 novembre 2025 al 3 gennaio 2026.

L’esposizione, a cura di Martina Cavallarin con Antonio Caruso e organizzata da Techne Art Service, presenta la più recente pratica artistica di Silvia Canton. La sua ricerca verso i fenomeni e i mutamenti climatici e ambientali si concentra ora sull’epidemia causata dalla proliferazione incontrollata del Bostrico Tipografo, insetto autoctono diventato un flagello per le foreste dolomitiche già duramente provate dalla Tempesta Vaia del 2018.Tale interesse dell’artista per l’argomento ha fin da subito stabilito un dialogo con Sottocorteccia, scritto da Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani con la supervisione scientifica del Prof. Massimo Faccoli. Così in mostra, nell’area del camino, il volume e la possibilità di ascoltarne alcuni brani grazie a un impianto auricolare. Le cortecce degli alberi abbattuti, raccolte personalmente dall’artista, sono diventate l’anima delle sue opere e centrali in un processo che, partendo da tale questione, tocca temi profondamente sentiti dalla collettività, quali i cambiamenti climatici, la fragilità dei cicli naturali, il rapporto tra umanità e ambiente.

Il progetto travalica i porosi confini tra discipline e abbraccia un concreto apparato scientifico testuale e video fornito da professionisti e docenti, di cui la documentazione fotografico/giornalistica con testi di Luigi Torreggiani e Pietro Lacasella, la supervisione scientifica di Emanuele Lingua e Massimo Faccoli e l’approfondimento sui macro-temi di Arte e Scienza a cura del professore emerito Raffaele Cavalli.

In occasione dell’inaugurazione, che avrà luogo sabato 29 novembre dalle 17 alle 20, è previsto un programma di contributi che raggiungerà il suo apice alle ore 17:45, con la presentazione della mostra da parte dei curatori. A seguire interverranno i ricercatori, i professionisti e i partner che hanno preso parte alla felice collaborazione e condivisione di intenti e che hanno contribuito a sviluppare una sinergia tra le loro visioni e il progetto. 

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Ultimo aggiornamento: 22/12/2025 ore 11:10