Unattained Landscape - Paesaggio Incompiuto


In occasione della 55° Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, la Japan Foundation inaugura la mostra Unattained Landscape - Paesaggio Incompiuto, realizzata in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa. L'esibizione presenta l'operato di artisti giapponesi e internazionali da una moltitudine di campi creativi diversi: arti visive, design, manga, letteratura, performance, sonoro e film. Unattained Landscape - Paesaggio Incompiuto propone una sovrapposizione di talenti, attitudini e discipline che incoraggia ad andare oltre il modello delle consuete mostre d'arte contemporanea. Questo nuovo approccio curatoriale è la migliore maniera per descrivere i cambiamenti frenetici all'interno dell'identità giapponese, ed è un microcosmo che mostra le mutazioni nei modi di comprendere, rappresentare e vivere la vita da parte delle comunità globali.

Con questo evento espositivo la Japan Foundation intende incoraggiare una maggiore comprensione globale della cultura giapponese, promuoverne la conoscenza e contribuire ad attività culturali internazionali. Unattained Landscape - Paesaggio incompiuto è una mostra per la promozione dell'arte e degli scambi tra culture, concepita dalla Japan Foundation per riflettere la creazione contemporanea nella sua essenza, riconsiderando e interrogandosi sulla possibilità che l'arcipelago giapponese sia un modello per la cultura contemporanea. Questo territorio vasto e dispersivo, come può diventare la patria di una cultura comune? In che modo è possibile ispirare le medesime sensazioni in coloro che lo visitano? Come può trasmettere il medesimo giudizio alle diverse comunità, anche se frammentate, su scala comune?

Unattained Landscape - Paesaggio Incompiuto sfida l'arcipelago (la terra nella sua forma contemporanea) e il significato dell'appartenenza a una comunità, comprendendo in questo la sua formazione e il suo legame col territorio. Nel momento in cui le nazioni vengono create o sciolte, marcando i loro territori con nuovi confini, anche mentalmente si formano delle mappe temporanee, le quali creano territori invisibili e discontinui che trascendono dal concetto di "nazione". Queste mappe rivelano una versione immaginaria del Giappone: raccolgono i desideri e i modelli di un paese rappresentato non solo da una moltitudine di città, oppure da poesie, videogiochi o cibo, ma da una fusione di fantasie ispirate da menti e film sia giapponesi, sia stranieri.

Gli artisti, che in mostra contribuiranno a creare nuove visioni nel tentativo di rispondere a queste domande, sono: Meiro Koizumi, Simon Fujiwara, Shuji Terayama, Tomoko Yoneda, Marina  Abramović, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, Karen Cytter, Tacita Dean, Hiroya Oku, Jim O'Rourke, David Peace, Rirkrit Tiravanija.


Biografie degli artisti partecipanti

Meiro Koizumi - Nato nel 1976 nella Prefettura di Gunma, vive e lavora a Yokohama. Meiro Koizumi si è laureato alla International Christian University e ha studiato cinema al Chelsea College of Art and Design di Londra. I suoi lavori e performance, che hanno una trama e sono caratterizzati da movimenti intensi, sono densi di sensazionale violenza. Presentando una critica pungente verso l'autorità e le norme sociali, allo stesso tempo Koizumi rivela anche vulnerabilità e humor.

Simon Fujiwara - Nato nel 1982 a Londra, Simon Fujiwara ha passato l'infanzia tra Giappone, Inghilterra, Spagna e Africa. Mostrando grandi drammi sulle relazioni personali, le parentele familiari, la politica, l'architettura e la storia, il suo lavoro esplora biografie e racconti della vita reale combinati con performance, video, installazioni e piccole storie. Fujiwara appare spesso in prima persona nelle sue opere con diversi travestimenti, dall'antropologo allo scrittore di romanzi erotici, e lavora anche con un cast composto da amici, parenti e collaboratori, presentando diverse versioni delle loro vite. Collegando persone fittizie e reali, così come luoghi ed avvenimenti, esplora i confini tra il vero e l'immaginato e rivela spesso la finzione di tale distinzione.

Shuji Terayama - Nato nel 1935 a Hirosaki, nella Prefettura di Aomori, Terayama iniziò a scrivere poesie tanka e haiku alle scuole medie e mandò i suoi scritti a vari giornali e riviste. Continuò a dedicarsi alla poesia anche mentre frequentava l'Università Waseda, periodo in cui ha stretto amicizia con Yamada Taichi, Ooka Makoto e Tanikawa Shuntaro. Nel 1955, Terayama fu costretto a lasciare l'università a causa di una malattia. Poi dal 1959, mentre continuava le sue pubblicazioni di poemi e saggi, iniziò anche a scrivere sceneggiature per spettacoli radio e TV. Nel 1967 ha fondato il gruppo teatrale Tenjo Sajiki con Yokoo Tadanori, Higashi Yukata e Kujo Eiko (poi rinominata Kyoko). Il gruppo attirò molta attenzione con una serie di produzioni avant-garde, iniziando con The Hunckback of Aomori, The Crime of Fatso Ooyama e La Marie Vison. Terayama fu anche coinvolto in una serie di lavori sperimentali basati sulle sue sceneggiature che, assieme alle sue pièce teatrali, gli valsero consensi internazionali. Nel 1983 morì di cirrosi epatica nell'ospedale di Tokyo. Aveva 47 anni.

Tomoko Yoneda - Nata nel 1965 nella Prefettura di Hyogo, attualmente vive a Londra. Yoneda ha frequentato un master al Royal College of Art di Londra nel 1991. Il suo lavoro ambizioso, basato sulle tematiche della memoria e della storia, mostra un'attenzione di tipo giornalistico. Ha esibito le sue opere in mostre come Beyond Memory and Uncertainty (Shiseido Gallery, 2003), Non-Sect Radical, Contemporary Photography III (Yokohama Museum of Art, 204), After the Thaw (Shugo Arts, 2005), la Biennale di Venezia (2007), Hara Museum of Contemporary Art (2008), Roppongi Crossing 2010: Can There be Art? (Mori Art Museum, 2010), la Biennale di Kuandu (Taipei) e la Biennale di Kiev del 2012. Yoneda esporrà in una sua personale nel corso di quest'anno, a partire dal 20 luglio, al Tokyo Metropolitan Museum of Photography.

Marina  Abramović - Nata a Belgrado, vive e lavora a New York. Fin dall'inizio della sua carriera, durante i primi anni Settanta, Marina Abramovic è stata una pioniera della performance come forma di arte visiva, creando alcuni dei suoi più importanti lavori. In questi il corpo è da sempre stato sia il suo soggetto che il suo medium. Esplorando i propri limiti mentali e fisici in opere che ritualizzano le semplici azioni quotidiane, Abramovic ha sopportato il dolore, la stanchezza e il pericolo nella sua ricerca verso una trasformazione emozionale e spirituale.

Maurizio Cattelan / Pierpaolo Ferrari (Toiletpaper) - Toiletpaper è una rivista di immagini fondata nel 2010 da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Le fotografie di Toiletpaper sono state recensite da riviste d'arte di tutto il mondo e sono anche apparse in inserti speciali come Vice and Hunger. Nel maggio 2012, Toiletpaper è stata mostrata al High Line Billboard di New York. Nel corso dello stesso anno, varie immagini prese dai primi sei numeri sono state pubblicate in un'antologia, accompagnate da narrazioni, la quale è stata annoverata tra i Top 10 Photo Books selezionati dal New York Times. Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari al momento stanno lavorando all'ottavo numero, che sarà pubblicato a giugno 2013. Toiletpaper è pubblicata e distribuita da Damiani Editore.

Keren Cytter - Nata a Tel Aviv, vive e lavora a New York. Ha creato film, videoinstallazioni e disegni che rappresentano le varie realtà sociali attraverso metodi sperimentali di racconto. Nei suoi film, le emozioni dei personaggi e gli effetti sonori sono intrecciati all'interno dell'immagine, in maniera a volte monotona e a volte appassionata, e giocano un ruolo molto importante. L'opera di Cytter, caratterizzata da una logica non lineare ma ciclica, è formata da vari livelli di immagini che includono anche convenzioni linguistiche e schemi tradizionali. Ha anche fondato un gruppo teatrale, D.I.E. Now (Dance International Europe) e ha presentato diverse pièce che consistono in un'unione di danza, video e musica.

Tacita Dean - Nata a Canterbury (UK), vive e lavora a Berlino. I suoi film, disegni, e altri lavori sono molto originali. I ritratti del suo recente film esprimono qualcosa che nemmeno la pittura o la fotografia possono immortalare. Sono cinema puro. E anche se Dean apprezza il passato, la sua arte evita qualsiasi tipo di approccio accademico. L'arte di Dean risuona di un senso di storia, tempo e spazio, di qualità della luce e dell'essenza stessa del cinema. Il centro del suo lavoro sottile e ambizioso è la verità del momento e il film come medium per la sensibilità individuale.

Hiroya Oku - Hiroya Oku vive attualmente a Tokyo. Nel 1992 Oku iniziò la sua carriera pubblicando la serie Hen: Suzuki-kun and Sato-kun nel manga settimanale Young Jump. Più tardi ha creato le serie HEN e 0 1 Zero One, seguite nel 2000 dalla serie GANTZ, che ha venduto più di 20 milioni di copie. Nel 2004 è uscita anche la versione animata di GANTZ e nel 2011 è diventato un vero e proprio film.

Jim O' Rourke
Nato a Chicago, vive attualmente a Tokyo. Oltre ad avere istituito dei punti di contatto tra la musica pop e quella contemporanea in quanto direttore del Merce Cunningham Dance Company, O'Rourke si è anche guadagnato un pubblico fedele perchè membro del gruppo musicale Sonic Youth e per le sue partecipazioni in album di vari artisti. Ha inoltre ricevuto un Grammy Award per la sua produzione A Ghost is Born di Wilco nel 2004. O'Rourke è una figura di spicco nella scena musicale americana contemporanea. Esperto anche di cultura giapponese, partecipa a diverse attività come Sakata Akira e i Boredoms e una revisione critica del lavoro del regista Wakamatsu Koji.

David Peace
Nato nello West Yorkshire (UK), vive a Tokyo. È l'autore di Red Riding Quartet (Nineteen Seventy-Four, Nineteen Seventy-Seven, Nineteen Eighty-Three), che fu anche riadattato in una serie composta di tre parti per Channel 4 (2009); GB84, che ricevette il premio James Tait Black Memorial Award; The Damned Utd, di cui uscì la versione cinematografica nel 2009. Inoltre Tokyo Year Zero, prima parte della sua acclamata Trilogia di Tokyo, fu pubblicato nel 2007 e la seconda parte, Occupied City, nel 2009.

Rirkrit Tiravanija
Vive e lavora tra New York, Berlino e Chiang Mai. Dai primi anni Novanta, Tiravanija ha esplorato un nuovo modello di interattività. Ha cucinato e servito del cibo per i suoi spettatori, sistemato uno studio di registrazione in un museo, ricostruito il suo appartamento in una galleria ad uso degli spettatori e fornito l'occasione per fare numerose altre attività quotidiane all'interno degli spazi artistici. Tiravanija è un catalizzatore: crea situazioni in cui i visitatori sono invitati a partecipare o a recitare. Le loro esperienze condivise, a turno, attivavano l'opera d'arte, dandole significato e alterandone la forma.


Biografie dei curatori

L'architetto e artista Didier Faustino vive e lavora a Parigi, dove studia la relazione tra il corpo e lo spazio. I suoi progetti internazionali presentano caratteristiche di dimensione fittizia, critica, libertà dagli schemi e l'abilità di offrire nuove esperienze all'individuo e alla collettività. Vari lavori sono inclusi nelle collezioni di grandi istituzioni, tra cui MoMA, Gulbenkian e Beaubourg. Nel 2009, Faustino ha curato Evento, un progetto artistico e urbano a Bordeaux. Attualmente insegna all'Architectural Association a Londra e lavora a diversi progetti architettonici in Francia e all'estero.

Akiko Miyake è la co-fondatrice e direttrice della programmazione del Center for Contemporary Art, CCA, Kitakyushu. A partire dall'inaugurazione del CCA del 1997 ha curato più di 80 progetti e ha pubblicato, curato e diretto più di 70 titoli nella serie degli Artists' Book, incluse varie altre edizioni come Substantials, sulla musica sperimentale. Nel 2001 ha ideato e co-organizzato la conferenza internazionale Bridge the Gap?, che continua a tenersi come evento multidisciplinare incentrato sull'arte, la scienza e gli studi umanistici. Nel 2008 è stata una dei curatori della Triennale di Yokohama.

Angela Vettese è a capo del corso di laurea in Arti Visive dell'Università Iuav di Venezia, insegna all'Università Bocconi di Milano ed è la presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dal 2002. Dal 1995 al 2004 è stata curatrice per la Fondazione Ratti di Como e dal 2005 al 2009 direttrice della Galleria Civica di Modena. Oltre ad essere stata a capo della giuria della 53° Biennale di Venezia, Vettese ha scritto numerosi testi critici e saggi e ha collaborato come editorialista per Il Sole 24 Ore per più di 25 anni.

Sumi Hayashi è stata la curatrice per il Kawamura Memorial DIC Museum of Art dal 1989 al 2012, 
dove ha organizzato una serie di esibizioni intitolate Is This Art? (1998) e Sleeping / Dreaming / Awakening(2002), e le mostre personali su Robert Ryman (2004), Gerhard Richter (2001, 2005) e Mark Rothko (1995, 2009). Inoltre è stata nominata nella commissione per la partecipazione giapponese alla 14° Biennale del Bangladesh di Arte Asiatica (2010) e sta lavorando a vari progetti artistici. Hayashi al momento lavora come curatrice indipendente a Kobe.

Dopo avere lavorato come curatrice al Museo di Arte Contemporanea di Tokyo (2006-2011), Sachiko Namba ha fondato I plus N Ltd., con base a Tokyo, per organizzare mostre d'arte e laboratori concentrati specificatamente sulle pratiche artistiche legate alla società. Inoltre è l'autrice di Interweaving Cultures (2004, Jim Tompson Art Center, Bangkok), Garden for Children (2010, Museum of Contemporary Art, Tokyo) e Breathing Atolls: Japan-Maldives Contemporary Art Exhibition (2012, National Art Gallery of the Maldives, Malé, poi spostatasi a Spiral, Tokyo).


Design della mostra

Bureau des Mésarchitectures. Creato nel 2002 da Didier Faustino e Pascal Mazoyer, il Bureau des Mésarchitectures lavora su diversi campi e scale architettoniche (dall'installazione alla sperimentazione, dalle scenografie a meccanismi complessi) rendendo la sensorialità più intensa e interrogandosi sull'uso dello spazio.

Catalogo & Design Grafico

Zak Kyes/Zak Group. Zak Kyes è un designer grafico che risiede a Londra. Ha fondato Zak Group nel 2005, e dal 2006 è stato il direttore artistico dell' Architectural Association (AA) di Londra, dove nel 2008 ha co-fondato l'editore Bedford Press. Zak Group è uno studio di design che si concentra sulla pubblicazione, l'identità, il design delle mostre e la direzione artistica non slo per l'arte, ma anche per l'architettura e le istituzioni. L'approccio dello studio è definito dalle sue collaborazioni attive in uno scenario in continuo cambiamento. Lo studio è impegnato in progetti complessi che integrano design grafico, editoria, ricerca, strategia e architettura.

Ultimo aggiornamento: 17/06/2019 ore 11:52