Storie migranti

svelare il lato nascosto delle migrazioni

Incontro pubblico con Federica Sossi al Centro Culturale Candiani il 28 maggio 2008

Federica Sossi dell'Università di Bergamo affronterà i temi legati ai lati più nascosti della migrazione oggi.
Presenterà il sito interamente dedicato alle storie dei migranti " www.storiemigranti.org " di cui è coordinatrice ed il suo ultimo libro "Migrare. Spazi di confinamento e strategie di esisitenza" edito da Il Saggiatore.

Una storia delle attuali migrazioni attraverso le interviste ai migranti e i loro racconti. E' questo che si propone di sperimentare il sito Storie Migranti

Non una storia con una trama lineare, dunque, ma un luogo virtuale in cui far confluire una pluralità di storie, cercando un'altra modalità di fare storia del presente. Cercando, soprattutto, un'altra modalità di dire le migrazioni, rispetto ai modi in cui vengono solitamente raccontate dalle tante terze persone istituzionali, dai mass media e dalle politiche di controllo. Non dunque una storia fatta di tracce di passaggi, di impronte digitali, di permessi di soggiorno, di dati biometrici, di eventuali catture nei centri di detenzione e espulsioni, perché questa storia riduce i soggetti migranti a categorie, a corpi in spazi non previsti per loro, a stati di appartenenza e di arrivo. Ma la sperimentazione di una storia capace, nelle mille voci e nel brusio di lingue da cui sono composte le attuali migrazioni, di dire anche quel carattere di azione, insieme singolare e collettivo, che il migrare comporta: uno spostamento nello spazio, certo, ma che fa movimento, nel senso che movimenta lo spazio che lascia, che attraversa, e quello in cui arriva, lo smuove, e che proprio per questo costituisce un'azione.

Non una storia a distanza, che guarda dall'alto, ma una storia in presa diretta, attraverso lo strumento delle interviste, che sono uno spazio di incontro e di ascolto tra chi chiede e chi parla, e le parole raccontate direttamente dai migranti. Insomma, un archivio infinito e continuamente in corso di elaborazione, per provare a dire che cosa siano, nel presente, le storie migranti. Un archivio capace di fare spazio anche a quel bisogno di invenzione - l'invenzione di un altro nome, di un altro stato di appartenenza - che le attuali politiche di controllo della migrazioni, per le quali i migranti sono flussi da controllare, impongono ai soggetti che si spostano. E un archivio che rivoluziona lo spazio, perché uno spazio in cui gli attraversamenti, i movimenti, gli spostamenti che i migranti attuano sono visibili, a partire dalla visibilità delle loro parole e dei loro racconti, delle loro esperienze, singolari e collettive, è un altro spazio rispetto a quello pensato e ossessivamente disegnato dalle politiche di controllo delle migrazioni, con i loro mille confini interni ed esterni ai territori degli stati. Per questo, l'immagine con cui abbiamo cercato di suggerire il farsi di quest'altra storia è quella di un mondo rovesciato, in cui i migranti attuano quotidianamente il proprio diritto allo spazio, la propria libertà di circolare e stare. Sono migranti, infatti, gli uomini, le donne i bambini che si sono spostati, ma anche tutti coloro i quali, a causa dell'ossessione dei confini sempre più in espansione con cui si attuano i dispositivi di governo delle migrazioni, hanno bisogno di spostare lo spazio per dire e rivendicare la legittimità della propria presenza.

Ultimo aggiornamento: 08/06/2017 ore 09:51