Paciv Tuke onore a te!

Giovedì, 31 Gennaio, 2019
Ore: 
ore 9.15 e ore 10.45

 

Spettacoli riservati alle Scuole Secondarie di I Grado

testo e regia Ketti Grunchi
con Francesca Bellini, Aurora Candelli,
Julio Escamilla e Gioele Torresan
scene, audio e luci Yurij Pevere
maschera in cuoio Roberto Maria Macchi

una produzione La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale

"La grande orsa adorava quella vita e quella sua strana famiglia… una ragazzina che si credeva vecchia e invece era un incanto, una donna grande e grossa con una folta barba che a vederla l’anima ti rideva, un uomo così piccolo da essere detto nano, con un cuore grande da gigante…”

Giovedì 31 Gennaio è la volta del secondo appuntamento di A Teatro con la Scuola con Paciv Tuke, Onore a Te, uno spettacolo dedicato ai ragazzi della Scuola Secondaria di I° grado ed inserito nelle programmazioni attinenti al Giorno della Memoria.

Paciv Tuke si ispira all'omonimo libro di Simona Fiori (Edizioni Saecula), intenso e struggente romanzo di denuncia su uno olocausto dimenticato, per il quale nessuno ha pagato, quello delle popolazioni Sinti e Rom in Europa per mano del regime nazista durante la seconda guerra mondiale.

Il testo è stato adattato per il teatro da Ketti Grunchi, autrice e regista della Piccionaia con uno stile tra il poetico e il teatro civile, che permette di raccontare una pagina cruda e pressoché sconosciuta della storia del Novecento e, soprattutto, di riflettere sull’intolleranza e la discriminazione nei confronti delle diversità di ogni genere.

Sul palco, tre giovani attori portano in scena la storia di Tania, Gwenna e Ferdinand, che si dipana con la surrealtà di una fiaba: “La grande orsa adorava quella vita e quella sua strana famiglia… una ragazzina che si credeva vecchia e invece era un incanto, una donna grande e grossa con una folta barba che a vederla l’anima ti rideva, un uomo così piccolo da essere detto nano, con un cuore grande da gigante…” Tre vite che si annodano in una sorta di stramba famiglia, per riuscire ad andare avanti in un’esistenza che per quelli come loro comincia a farsi sempre più stretta.

Il mondo verrà infatti presto sconvolto dalla guerra e saranno almeno 500 mila i Rom e Sinti vittime della follia nazista.

A Teatro con la Scuola è un progetto, nato dalla collaborazione del Settore Cultura di Venezia con Arteven, Circuito Regionale Teatrale, che si pone l’obiettivo di offrire alle scuole del territorio un’opportunità per avvicinare i giovani alunni al magico mondo del teatro.

Il Porrajmos
Durante la seconda guerra mondiale, più di 500.000 zingari furono vittime di quello che in lingua romanì è chiamato Porrajmos, che significa ‘divoramento’. Uomini, donne, anziani e bambini morirono nei lager di tutta Europa, vittime di esperimenti medici, sterilizzazioni forzate, malnutrizione e torture, uccisi nelle camere a gas e bruciati nei forni. Il popolo zingaro fu l’unico, insieme a quello ebraico, a subire una persecuzione di natura puramente razziale. Negli atti del Processo di Norimberga soltanto un paragrafo ricorda l’Olocausto degli zingari, commemorato ufficialmente soltanto mezzo secolo dopo essere avvenuto.
Ad oggi nessuno ha ancora pagato per lo sterminio degli zingari. La storia della loro rivolta ad Auschwitz avvenuta il 16 maggio 1944 non ha ancora un posto nella memoria moderna.

Cenni storici
Tra il 1922 e il 1938 l’Italia attua una politica di respingimenti ed espulsioni di quelli che vengono chiamati zingari. Tra il 1938 e il 1940 le “leggi per la difesa della razza” dispongono che medici e antropologi siano chiamati a dare la patente di scientificità alle “tare” dei rom, altrimenti di origine ariana. Si stabilisce così che i rom sarebbero geneticamente affetti da asocialità e nomadismo, e per di più meticci.
A partire dagli Anni Venti, la politica fascista si è progressivamente radicalizzata delineando quattro periodi di riferimento:
- 1922-1938: i respingimenti e l’allontanamento forzato di rom e sinti stranieri (o presunti tali) dal territorio italiano
- 1938-1940: gli ordini di pulizia etnica ai danni di tutti i sinti e rom presenti nelle regioni di confine ed il loro confino
- 1940-1943: l’ordine di arresto di tutti i rom e sinti (di cittadinanza straniera o italiana) e la creazione di specifici campi di concentramento fascisti a loro riservati sul territorio italiano
- 1943-1945: l’arresto di sinti e rom (di cittadinanza straniera o italiana) da parte della Repubblica Sociale Italiana e la deportazione verso i campi di concentramento nazisti.
La storia delle persecuzioni rom in Germania è molto più efferata e dolorosa: dal 1933 inizia una politica di sterilizzazione forzata delle donne di etnia rom. Nel 1942 nel campo di concentramento di Auschwitz il settore riservato agli zingari, chiamato ‘B2e’, era a fianco al laboratorio di Josef Mengele. Il loro numero di matricola era preceduto dalla ‘Z’ di zingari e nel campo ne sono stati uccisi 23.000. I loro nomi sono arrivati a noi raccolti in un registro, sotterrato prima della liberazione da un politico polacco, anche lui prigioniero, responsabile della contabilità, e recuperato dopo la guerra. La notte del 2 agosto 1944, ad Auschwitz avviene la liquidazione di 3.000 rom.

Il progetto Memors
Gli studi su questa pagina di storia italiana risalgono appena all’ultimo decennio ed il progetto Memors è la prima ricerca organica su questa tematica.
La notte del 2 agosto 1944 ad Auschwitz-Birkenau veniva liquidato lo Zigeunerlager, il settore del campo riservato all'internamento di rom e sinti. Dal 2 agosto 2013 è online in italiano e inglese il primo museo virtuale del Porrajmos in Italia, realizzato grazie al progetto MEMORS, finanziato dall’Unione Europea. (Porrajmos.it)

Bibliografia e filmografia:
 
Paciv Tuke. Sporchi, cannibali e ladri di bambini
Simona Fiori. Edizioni Saecula, Zermeghedo, Vicenza
 
La rivolta degli zingari. Auschwitz 1944
Alessandro Cecchi Paone – Flavio Pagano. Ugo Mursia Editore, Milano
 
La lente focale. Gli zingari nell’olocausto
Otto Rosenberg. A cura di Ulrich Enzensberger. Marsilio Editori, Venezia
 
Fiabe Zingare
Alberto Melis. Condaghes, Cagliari
 
Rom questi sconosciuti
Santino Spinelli. Prefazione di Moni Ovadia. Mimesiedizioni. Milano-Udine
 
Tientelo per te! La storia di Else. La bambina che sopravvisse ad Auschwitz
Krausnick-Ruegennberg. Edizioni Upre, Roma
 
Liberté (o Korkoro) regia di Tony Gatlif (2009)
Latcho Drom regia di Tony Gatlif - documentario (1993)
Train de vie - Un treno per vivere (Train de vie) regia di Radu Mihăileanu (1998)
 
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Ultimo aggiornamento: 30/01/2019 ore 08:44