Non c'era una volta la donna - Presentazione

... dal Codice Pisanelli al Regime Fascista
Copertina del Volume "Non c'era na volta la donna..."Venezia, Scoletta di Calegheri, San Tomà
Mercoledì 13 aprile ore 17.00

Sarà presente l'autrice che discuterà con il giornalista Gianluca De Marchi.

All’indomani dell’Unità d’Italia, la Destra storica prima e la Sinistra poi, hanno il gravoso compito di unificare, sotto un unico comune Codice un’Italia da sempre suddivisa in Stati e Staterelli, ognuno con leggi proprie e con proprio idioma. Pisanelli, a cui è affidato il delicato e difficile compito di redigere il nuovo codice Unitario, incontra numerosi ostacoli da parte dell’ala conservatrice nel momento in cui cerca di legiferare a favore del ruolo sociale della donna. Per questa opposizione, non può che scrivere articoli che mortificano l’altra metà del cielo.
Ed è così che, con coraggio e tenacia, alcune donne, tra cui la milanese Anna Maria Mozzoni e l’esule russa Anna Kuliscioff, cominciano a protestare e da loro prende il via il movimento femminile italiano che, per situazioni particolari, si distingue dai movimenti femminili europei ed americani. Si lotta per il diritto di voto, di istruzione e di lavoro.

Allo scoppio della Grande Guerra, la donna, ritenuta sino ad allora un’incapace, di colpo viene messa a ricoprire ruoli da sempre di prerogativa maschile, perché gli uomini sono a combattere al fronte.
Al termine del conflitto, l’importanza sociale ed economica della donna non si può più negare, ma gli uomini non lo accettano e fanno di tutto per relegarla al ruolo di angelo del focolare.
Con l’avvento del fascismo, la donna viene esaltata da Mussolini che le promette il voto ed un ruolo attivo nella società.
Tutto questo in teoria perché le cose andranno diversamente.
La donna fascista deve essere una brava massaia, sana e florida perché il suo unico ruolo è procreare, procreare, procreare…

Ultimo aggiornamento: 16/01/2019 ore 13:25