La mostra fotografica

In che modo i fondi fotografici di interesse pubblico possono aiutarci a prenderci cura del passato? Forse ciò accade quando lo sguardo dell’osservatore odierno riscopre il gusto di setacciare, come da una rete calata in un fondo pescoso, un microcosmo di indizi rimasti impigliati nelle maglie dell’emulsione, specie fra i chiaroscuri di lastre in vetro di grande formato affacciate sul paesaggio urbano di quasi un secolo fa. Nel caso della documentazione di cantiere dell’Agenzia Giacomelli sulle grandi opere di bonifica e ristrutturazione urbana e lagunare degli anni ‘30, ogni inquadratura vale l’invito ad addentrarsi in un groviglio caotico di forme, e capita che qua e là, fra le spigolosità di materiali e attrezzi, riaffiorino i contorni di sagome umane più morbide, talvolta seminascoste, riassorbite nelle loro operazioni quotidiane, fotografate quasi sempre loro malgrado.

La mostra “Corpi Collaterali”, curata dall’Archivio Fotografico del Comune di Venezia, presenta 14 ritratti di lavoratori edili impegnati nei cantieri lagunari della “Grande Venezia”, estraendo dalle contingenze di scatto un campione di artefici del tutto anonimi di quella grande impresa novecentesca. Presenze estranee al fine documentale centrato sullo stato di avanzamento delle varie strutture, essi affiorano a riabitare da protagonisti frazioni inedite dell’inquadratura; un’attestazione postuma di presenza e significatività, chiamata a risalire contromano il loro stato di figure secondarie per riguadagnare, come un prelievo di pepite da un acciottolato confuso di scarti, il centro della scena. 
L'ordine di esposizione delle immagini segue la cronologia delle marcature sulle singole lastre o, in loro assenza, quella delle lavorazioni indicate nelle rubriche industriali di Giacomelli.

Ultimo aggiornamento: 01/11/2023 ore 11:29