I marciapiedi di Harlem - Jazz / Più nera la mora... più dolce il frutto
Il gruppo oggi discute di:
Jazz di Toni Morrison.
Harlem, 1926. Un venditore nero cinquantenne uccide la giovane amante di diciotto anni; al funerale, la moglie dell'uomo cerca di sfigurare la salma. Questo l'inizio del romanzo, il cui valore va però ben oltre l'intreccio: esso è soprattutto un grandioso affresco dell'America di colore, dove il jazz, la musica nera per eccellenza, rappresenta il principio unificante tematico, strutturale e stilistico della narrazione. Come scrive nella postfazione Franca Cavagnoli: «'Jazz' è un romanzo corale su un amore violentemente passionale, sul bisogno di amore, sull'amore per 'la Città' e la sua gente, sull'amore per il jazz, la forma espressiva più alta a cui gli afroamericani hanno saputo dare vita e da cui Toni Morrison da sempre trae ispirazione.»
Più nera la mora... più dolce il frutto di Wallace Thurman.
Emma Lou Morgan vive nell'ldaho e ritiene di avere soltanto un problema, che però la tormenta: è convinta che la sua pelle sia troppo nera. Nessuno riesce a consolarla e lei si sente sempre più emarginata. Non avendo nulla da perdere, a diciotto anni decide dì lasciare la sua casa e parte alla ricerca di un mondo che l'accetti così com'è. Si iscrive all'Università della California, convinta di trovare un ambiente più tollerante e progredito, ma si accorge che anche in quel posto la sua pelle troppo nera è un buon motivo per escluderla dalle normali relazioni sociali. I negri cercano di rendere la loro pelle più simile a quella della classe dominante, i bianchi, e stanno quindi molto attenti a non mischiarsi con chi rischi di riprecipitarli nel colore che è sinonimo di povertà, ignoranza e subordinazione sociale. Emma Lou fugge allora a New York e alla fine del suo viaggio, dopo avere compreso a sue spese che il colore della sua pella ha la stessa dignità di qualunque altro, verrà in contatto con la leggendaria comunità della Harlem Renaissance.