Guglielmo Castelli

da Lunedì, 15 Aprile, 2024 a Domenica, 7 Luglio, 2024
Ore: 
11.00-18.00

 

Guglielmo Castelli
Improving Songs for Anxious Children

A cura di Milovan Farronato

15 aprile – 7 luglio 2024
dal mercoledì alla domenica, ore 11 - 18
Vernissage: lunedì 15 aprile, ore 18 - 20

Istituzione Fondazione Bevilacqua la Masa
Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826, Venezia

L'Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, allestirà una mostra di nuove opere dell'artista italiano Guglielmo Castelli (1987, Torino), con inaugurazione lunedì 15 aprile 2024. Improving Songs for Anxious Children, a cura di Milovan Farronato, riunisce una serie di dipinti, maquette, opere tessili e lavorate a maglia che, nell'insieme, esaminano il sottile confine tra fragilità e violenza. La mostra coincide con l'inaugurazione della Biennale d'Arte di Venezia 2024.

L'esclusivo universo iconografico di Guglielmo Castelli si nutre dei mondi della letteratura, del teatro e della scenografia. Il titolo della mostra, Improving Songs for Anxious Children, è ripreso da un libro per bambini pubblicato all'inizio del ventesimo secolo che mette in guardia contro la sbadataggine, la disattenzione, il raccontare bugie e altri comportamenti apparentemente scostumati dei bambini. Trovato nella Biblioteca pubblica di New York, il libro ha spinto Castelli a prendere in considerazione "l'età che tutti noi abbiamo avuto in comune; l'età delle prime volte, dei tentativi, della scoperta di sé e degli altri… degli inesorabili insuccessi e delle ginocchia sbucciate".

Il senso dell'immaginario di Castelli, che attinge da un insieme eterogeneo di riferimenti letterari e teatrali europei ed è enfatizzato dal proprio vissuto autobiografico, plasma una serie di ambienti interni che rispecchiano e riproducono la sostanza del sé. Castelli ha un'idea fluida dello spazio: le figure si curvano e sono limitate dai propri stessi confini. Una prospettiva distorta e una sensazione di chiusura vincolano
le figure ai loro dintorni, alla stregua dei bambini, con le esperienze di crescita e (ri)costruzione del sé che si modellano dentro e attorno al loro ambiente.

Castelli immagina la vita interiore di un ipotetico "bambino lasciato a casa da solo" attraverso opere dai motivi ricorrenti: il sotto di un tavolo da cucina, chiazze su mele assomiglianti alle macchie d'inchiostro di
Rorschach, gli strati staccati di una cipolla. Castelli osserva che questi elementi "conferiscono nelle loro rappresentazioni comportamenti e toni morali ormai desueti, sorpassati, in una contemporaneità che corre troppo veloce". Con l'integrazione di materiali delicati e frangibili – vetro, ceramica e pizzo – spesso smaltati in sfumature verdi, il potente linguaggio visivo delle opere di Castelli raffigura un ambiguo stato
ansioso di impronta kafkiana, e una metafisicità macabra, teatrale, che richiama le atmosfere di De Chirico. Gli oggetti domestici come occhiali, forbici, tavoli, scarpe e fili sono presentati in tonalità che evocano il passare del tempo: ruggine, terra, foglie senescenti e ossido di rame.

Milovan Farronato sostiene: “Guglielmo Castelli e’ criticamente acclamato grazie a una cifra stilistica caratterizzata da una pittura liquida e osmotica che incorpora pure e ipnotiche astrazioni con figurazioni in primo piano dalle prospettive distorte e contorte che interagiscono con le loro ombre, sempre pronte alla fuga. Il suo linguaggio pittorico fonda le proprie radici nella letteratura e nel teatro ad ampio raggio, sia come ambito di ricerca che come desiderio di rappresentare immagini narrate. Forse un’ecfrasi al contrario dai toni caratterizzanti spesso malinconici e dalle tinte che vedono nel verte, e nelle sue molteplici declinazioni, la croma dominante. Per la Fondazione Bevilacqua La Masa l’artista intende realizzare una nuova serie di dipinti di varia grandezza, dal piccolo formato a dimensioni considerevoli. Concepiti appositamente per le pareti e le stanze di Palazzetto Tito fungeranno da riflessi liquidi dell’acqua propagati dai vetri smerigliati delle finestre che si affacciano sul canale, componendo nuove e antiche narrative ambientate, questa volta, a Venezia. Insieme a loro una significativa compagnia di sculture e lavori su carta e a maglia”.

La mostra e’ supportata da Mendes Wood DM, São Paulo, Brussels, Paris, New York; and Rodeo, London, Piraeus.

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Ultimo aggiornamento: 24/04/2024 ore 10:37