Rischio Idraulico a Venezia

Il rischio idraulico nel territorio comunale di Venezia si verifica con precipitazioni che per intensità, durata e/o diffusione superano la capacità di smaltimento della rete di raccolta delle acque superficiali e/o delle acque bianche, interessando porzioni di territorio della Terraferma veneziana.

Il territorio comunale è attraversato da una rete di corsi d'acqua naturali ed artificiali scolanti nella laguna di Venezia, i quali rappresentano una potenziale fonte di rischio in relazione a fenomeni di piena, esondazione e, nei casi più gravi, anche cedimento degli argini.
 
I problemi principali riguardano i fenomeni di allagamento e il trasporto di sedimenti e di inquinanti in laguna.

I corsi d'acqua principali sono i fiumi Brenta, Sile, Dese, Zero, Musonello - Marzenego, Musone Vecchio e Naviglio Brenta.
La rete idrografica minore è molto fitta ed estesa ed è legata essenzialmente alla bonifica, attuata attraverso una rete di canali di vario ordine e dimensione per lo scolo delle acque e per l'irrigazione, la gestione dei quali è affidata al Consorzio di Bonifica Acque Risorgive (ex Consorzi di Bonifica Dese - Sile e Sinistra Medio Brenta).

Il Piano Provinciale di Protezione Civile individua il rischio idraulico tra i maggiori rischi cui è esposta la Terraferma veneziana.

Evento e territorio interessato

Precipitazione che per intensità, durata e/o diffusione supera la capacità di smaltimento della rete di raccolta delle acque superficiali e/o delle acque bianche, interessando porzioni di territorio della Terraferma veneziana.

Scenari e danni attesi

Lo scenario più probabile è costituito dall'avvicinamento o superamento dei livelli pluviometrici critici e dei livelli idrometrici sui corsi d'acqua con allagamento di sedi viarie, piani terra e scantinati, crisi nella mobilità automobilistica e possibile infestazione sede viaria per tracimazione scarichi fognari.

Il Piano delle Acque commissionato dalla Regione Veneto e dal Comune di Venezia al Consorzio di Bonifica Acque Risorgive individua zone critiche soggette ad allagamenti imputabili alla rete di bonifica consortile, pubblica e privata, a volte sottodimensionata o in cattivo stato di manutenzione. A queste, vanno aggiunte le altre zone, la cui criticità è dovuta al sistema delle fognature.
I danni attesi sono quelli patrimoniali ed infrastrutturali alle categorie economiche e quelli patrimoniali alle abitazioni e ai beni mobili ed immobili. Va inoltre considerata al possibilità di pericolo per la salute della popolazione. Possibili sfollati a seguito di dichiarazione di inagibilità di edifici allagati o danneggiati, per i quali si sia dovuto ricorrere all'adozione di misure di evacuazione.

Altri scenari caratteristici della zona:
Cedimento degli argini del fiume Dese
La zona del Tarù, nella parte settentrionale del territorio comunale, potrebbe essere interessata dal cedimento degli argini, problema che interessa non solo quella zona, ma tutto l'argine del fiume Dese a monte del Terraglio, mentre dal Terraglio sino alla foce, secondo quanto rappresentato dal Consorzio di Bonifica, gli argini risultano adeguatamente dimensionati e non soggetti a tale rischio.
In caso di rottura degli argini lo scenario cambierebbe in modo considerevole in zona Tarù, dove di norma le esondazioni non creano problemi particolarmente gravi alla popolazione residente o alla viabilità anche se vanno comunque effettuati interventi per la segnalazione dei tracciati stradali e va studiata la fattibilità di interventi di rialzo delle sedi stradali a maggior frequenza di allagamento.
Da una sommaria analisi dell'area si può presumere che in caso di cedimento degli argini il rilevato stradale di Via Teruda, Via Ca' Lin e Via Gatta (circa 6 Km) potrebbero costituire i punti di primo intervento dove cercare di arginare o almeno rallentare la propagazione delle acque.
Cedimento degli argini del fiume Marzenego
Il fiume Marzenego, prima di entrare nel centro abitato di Mestre corre parallelo alla Via Castellana (circa 8 Km) strada di grande viabilità, dove si concentra un traffico sostenuto. L'eventuale rottura dell'argine potrebbe trovare nel rilevato stradale di via Castellana e di Via Selvanese - Via Brendole - Via Gazzera (circa 8 Km) una arginatura di contenimento dell'evento.
L'attraversamento dell'abitato di Zelarino è sicuramente una delle aree di primo intervento. Superata tale area, il Marzenego potrebbe originare gravi danni in Mestre, per la presenza dell'area ospedaliera e l'allagamento di due degli incroci principali della viabilità cittadina (Quattro Cantoni e Miranese) che genererebbe inevitabli ingorghi. Per questo diventa utile la predisposizione e l'adozione di un piano per la viabilità alternativa.
Blocco o impossibilità di sollevamento delle acque dello scolmatore
Il mancato funzionamento del canale scolmatore dovuto sia a cause meccaniche (incidente) che ambientali (alta marea) potrebbe generare un evento di esondazione di notevole importanza. Le aree che potrebbero essere maggiormente interessate da tale evento sono collocate nella area NE del Comune di Venezia nella zona di Carpenedo, Pra Secco, Favaro e Tessera. Anche in questo caso i vari rilevati stradali potrebbero essere individuati quali basi per la realizzazione delle dighe di contenimento delle acque al fine di preservare le aree con maggiore densità abitativa e industriale.

Ultimo aggiornamento: 28/02/2018 ore 15:04