"Sul bel Danubio blu", la scommessa di Franz Jauner conquista Vienna e l'Europa

Al Toniolo un Capodanno col botto. L'operetta di Muller, Léon e Stein su musiche di Johann Strauss approda a Mestre nel memorabile allestimento di Corrado Abbati.

Talvolta l'apparente "levità" e spensieratezza di toni nasconde, dietro le quinte della gestazione di un'opera, una storia un po' più complicata. E il caso di Wiener Blut, "Sangue Viennese", operetta commissionata da Franz Jauner, direttore del Carltheater di Vienna, al compositore Adolf Muller jr. e ai librettisti Viktor Léon e Leo Stein, sulla base di un'intuizione elementare, e sulla carta vincente: riutilizzare il materiale musicale composto da Johann Strauss nel corso della sua lunga carriera artistica, con il consenso del compositore, per trarne un soggetto e una messa in scena basate sull'interpolazione delle melodie più celebri in un nuovo canovaccio drammaturgico. La prima dell'operetta ebbe luogo il 26 ottobre 1899 al Carltheater, quattro mesi dopo la scomparsa di Johann Strauss (3 giugno 1899). Il titolo originale del lavoro rievoca uno dei valzer di maggiore successo di Strauss (Wiener Blut op. 354; in questo senso, l'aggancio per il titolo di questa versione a An der schönen blauen Donau op. 314, "Sul bel Danubio blu", segue lo stesso criterio).

Per Viktor Léon e Leo Stein, l'esperienza servì da apripista per una carriera di successo, culminante nella creazione di quella che ancora oggi è ritenuto il capolavoro del genere: La vedova allegra. Ma gli incerti dell'impresa, all'inizio, si abbatterono impietosamente sul suo ideatore, Franz Jauner; il quale, in relazione anche alla situazione economicamente disastrosa del suo teatro, aveva investito molto nel successo dell'operazione; purtroppo la sera della prima fu un fiasco totale, e l'operetta resistette solo trenta repliche al Carltheater per per poi fare spazio a The Geisha di Sidney Jones. Qualche mese dopo, travolto dalla bancarotta del proprio teatro, Jauner si tolse la vita. Ma le sorti di Wiener Blut si risollevarono clamorosamente cinque anni dopo, grazie a un intervento piuttosto sostanzioso sul libretto, che fruttò alla prima rappresentazione del 23 aprile al Theater an der Wien un inaspettato successo; nel 1928 entrò stabilmente nel repertorio del prestigioso Wien Volksoper, dove è rimasta fino ad oggi.

La storia del libretto è piuttosto curiosa; ambientata ai tempi del Congresso di Vienna (1814-1815), colloca in tale sfondo storico gli elementi tipici del genere: scambi di identità, equivoci e "maschere" da commedia, con l'intreccio che attraversa il classico clima Biedermeyer d'inizio secolo e i colori di un mondo borghese in rapida ascesa, dopo il trauma del periodo napoleonico.

Riassumendo intrighi e colpi di scena, la trama vede il conte ambasciatore Zedlau, marito di Gabriele, impegnato a brigare relazioni extraconiugali con la ballerina Franzi e la modella Pepi. Quest'ultima, a sua volta, ha una relazione ufficiale col cameriere del conte, Josef. I tentativi di Zedlau per mettere ordine nel suo ginepraio affettivo provocano una gran confusione, con l'intrusione aggiuntiva dell'anziano primo ministro principe Ypsheim-Gindelbach, pure lui dall'innamoramento facile. Fra intrighi, incomprensioni e scambi di identità, Zedlau si renderà finalmente conto, come da buona prassi drammaturgica del genere, che l'unica bussola possibile è il riconquistato amore e giuramento di fedeltà alla moglie Gabriele, la quale non manca di perdonargli traviamenti e tradimenti.

Muller dimostrò una grande perizia nel saper trattare allo scopo l'immenso materiale a sua disposizione. Fra le partiture di Strauss utilizzate nell'operetta, si possono rintracciare le polke:

    Vergnügungszug op. 281, 1864;
    Ein Herz, ein Sinn! op. 323, 1868;
    Freikugeln op. 326, 1868;
    Fata Morgana op. 330, 1869;
    Rasch in der Tat! op. 409, 1883;
    Auf zum Tanze! op. 436, 1888;
    Postillon d'amour op. 317, 1867;
    Stadt und Land op. 322, 1868;
    Patronessen op. 286, 1864;
 
e i valzer:
 
    Geschichten aus dem Wienerwald op. 325,
    Morgenblätter op. 279, 1863;
    Freuet Euch des Lebens op. 340, 1870;
    Bei uns Z'haus op. 361, 1873;
    Serail-Tanze op. 5, 1844;
    Myrthenblüten op. 395, 1881
    Wo die Zitronen blühen op. 364, 1874;
    Neu Wien op. 342, 1870;
    Wiener Blut op. 354, 1873.
Ultimo aggiornamento: 31/12/2017 ore 18:33