Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia

 
Logo dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia

L'Associazione dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia riunisce 24 Comitati Privati – organizzazioni senza scopo di lucro - da tutto il mondo, con due finalità:
• promuovere e finanziare, con il Patrocinio dell'UNESCO, il restauro e il mantenimento del patrimonio artistico e culturale di Venezia;
• salvaguardare la qualità della vita di Venezia all'interno di un quadro di sviluppo sostenibile. 
Per perseguire tali obiettivi, i Comitati Privati Internazionali esercitano una costante vigilanza sul patrimonio artistico e culturale e su quello urbanistico e naturale veneziano, intervenendo direttamente o attraverso i media internazionali nei confronti di iniziative potenzialmente lesive. Erogano borse di studio e sovvenzionano attività scientifiche nell’ambito del restauro, e svolgono attività promozionali per il reperimento dei fondi. 
A differenza dagli sponsor ordinari che finanziano i restauri dei monumenti veneziani, questi Comitati erogano somme di denaro senza alcuna contropartita pubblicitaria.
I restauri da essi promossi e finanziati hanno permesso dal 1966 ad oggi circa 1000 interventi sul patrimonio storico-artistico della città: dalla Basilica di San Marco a Palazzo Ducale, dalle chiese più o meno note agli antichi palazzi e Scuole. Tale opera non avrebbe avuto però la stessa utilità se parallelamente non ci si fosse occupati anche dei sistemi naturali ed urbani che custodiscono e fanno da cornice ai capolavori veneziani. 

 
 

Come sono nati

Il 4 novembre 1966, a causa di un’eccezionale alta marea accompagnata da un fortissimo vento di scirocco, il mare valicò le difese naturali della laguna e la città venne inondata con conseguenti ingentissimi danni a molti edifici monumentali dei centri storici. L’ammontare dei fondi necessari al loro restauro superava largamente le possibilità degli organi statali di tutela. L’allora direttore generale dell’UNESCO René Maheu intervenne quindi lanciando un appello, in risposta al quale sorsero in svariati Paesi iniziative volte a contribuire tempestivamente ai restauri. Riparati i danni dell’alluvione, i Comitati vollero rimanere attivi per continuare la loro opera di salvaguardia dell’inestimabile patrimonio artistico e culturale della città di Venezia.

 

Come operano

Il lavoro dei Comitati si svolge nel quadro del Programma UNESCO - Comitati Privati. Spesso l’Associazione opera in base alle segnalazioni che riceve dalle Soprintendenze - gli organi statali di tutela – o da altre entità, come il Comune di Venezia o la Curia Patriarcale, per poi lasciare i singoli Comitati liberi di scegliere i monumenti o le opere d’arte delle quali intendono finanziare il restauro. Talvolta sono però i singoli Comitati a scegliere il monumento o l’opera d’arte a cui intendono destinare la propria attenzione. In entrambi i casi, il Comitato in questione, in accordo con la Sopraintendenza competente e con l’Associazione, sceglie la ditta che dovrà materialmente eseguire i lavori, li segue direttamente ed è partecipe delle direttive per la loro corretta esecuzione. La Sopraintendenza assume la direzione e la responsabilità artistica dei lavori, mentre l’Associazione garantisce la sicurezza dei cantieri attraverso l’impiego di un responsabile.
I fondi necessari vengono depositati in un apposito conto corrente bancario al quale l’UNESCO attinge per eseguire i pagamenti relativi.

Per maggiori informazioni e per accedere alla lista aggiornata dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia consultare il sito: http://www.comprive.org/

 
Ultimo aggiornamento: 11/12/2017 ore 19:37