14.1 | Per
gli ambiti specificatamente perimetrati da assoggettare a progetto
unitario, dovrà essere predisposto il progetto di massima di
tutte le opere in esse ricadenti al fine di definire il rapporto tra
spazi e destinazione pubblica e privata in essi previsti.
L’intervento sarà inoltre assoggettato alle
prescrizioni
di cui all’art.10 delle N.T.G.A. |
14.2 | Il
progetto dovrà conformarsi a quanto prescritto nelle
schede-norma allegate al presente articolo per quanto riguarda
l’edificazione. Modifiche alle delimitazioni previste dalla
scheda norma, cioè le disposizioni planimetriche e
stereometriche riferite alla conformazione planimetrica e volumetrica
degli interventi edilizi, saranno ammesse in relazione ad adeguamenti
progettuali resi necessari da documentate condizioni delle aree ovvero
da necessità espresse dall’A.C. in relazione al
migliore
utilizzo delle aree in cessione. E’ sempre ammessa
l’esclusione dall’obbligo della formazione del
comparto per
le aree appartenenti al Demanio Pubblico. Nel caso di variazioni alla
delimitazione dell’area, la capacità edificatoria
assegnata dalle schede norma dovrà essere eventualmente
riparametrata in relazione alla effettiva superficie di intervento e di
cessione. |
14.3 | Il
permesso di costruire o denuncia di inizio attività sono
subordinati all’impegno del concessionario ad adempiere a
tutte
le prescrizioni di piano con particolare riferimento alla cessione
gratuita al Comune delle aree eventualmente destinate a spazi e
attrezzature pubbliche ricomprese nell’ambito del P.U., per
la
quale verranno scomputati gli oneri di urbanizzazione; tale impegno
dovrà tradursi in una formale stipula di convenzione
bilaterale
tra Comune e concessionario, condizione questa, unitamente alla
verifica del rispetto delle prescrizioni imposte dal P.U.,
indispensabili per
l’abitabilità/agibilità delle
opere.
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14.4 | La
distribuzione dei volumi privati, previsti nelle schede allegate al
presente articolo, secondo le destinazioni Residenziale e Terziaria,
è da ritenersi indicativa rimanendo vincolante solo il
volume
totale ricavabile dalle schede stesse |
14.5 | Negli
edifici esistenti sono consentiti interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria, restauro e/o risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia, nonché il cambio d'uso tra le
destinazioni d'uso ammesse per gli stessi ferme restando le
prescrizioni per gli edifici con "tipi di intervento
codificato". |
14.6 | All’interno
di tali zone gli interventi edilizi volti all’utilizzo
residenziale delle volumetrie esistenti con destinazione diversa,
saranno consentiti computando una Sp pari al volume diviso
una
altezza convenzionale di ml. 3. Qualora il volume di un edificio
esistente non sia desumibile dall’atto abilitativo,
rilasciato in
regime di P.R.G. che fissava indici fondiari volumetrici, ovvero quando
l’edificio esistente sia stato abilitato, in tutto o in
parte,
attraverso condono edilizio, esso viene determinato dalla Sp. (come
computabile ai sensi dell’art. 4.1.3 delle N.T.G.A.) per
l’altezza da piano utile a piano utile, ad eccezione
dell’ultimo piano la cui altezza va misurata alla quota media
dell’intradosso dell’ultimo solaio. |
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