La città di Z - Sbarco a Tortuga
Il Gruppo di lettura inizia il suo percorso con la discussione di:
L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson.
La vita del giovane Jim Hawkins scorre tranquilla, alla locanda di famiglia nel villaggio sul mare non lontano da Bristol. Fino al giorno in cui, con l'intento di nascondersi, un burbero e alcolizzato uomo di mare, che si fa chiamare capitano Billy Bones, prende in affitto una stanza proprio in quella locanda. Da qui in poi la vita di Jim è un susseguirsi di incontri pericolosi, di colpi di scena, di scelte coraggiose, di rocambolesche avventure. La mappa del tesoro di Flint, che Billy Bones custodiva gelosamente e che tutti i peggiori filibustieri stavano cercando, finisce invece per un gioco del caso proprio nelle mani di Jim; con il dottor Livesey e con il conte Trelawney, il ragazzo si imbarca sull'Hispaniola, alla ricerca dell'isola e del tesoro. Convinti della facilità dell'impresa e della fedeltà dell'equipaggio, i tre, affiancati da un pugno di marinai ancora fedeli, si ritroveranno invece a dover combattere contro un nutrito manipolo di pirati senza scrupoli, guidati da Long John Silver, imbarcatosi come cuoco di bordo. Per il giovane Jim, l'incontro con quest'uomo che sa essere spietato e leale, segnerà non solo il suo avventuroso battesimo del mare, ma anche il suo rito di passaggio per diventare un uomo. Un inno alla libertà di scelta, all'avventura pura, allo sconfinato mare, alla natura selvaggia.
L'isola dei pirati di Michael Crichton.
Julia lavora alla Xymos, azienda che lavora per brevettare una nuova tecnologia medica: uno sciame di micro-videocamere che, iniettate all'interno del corpo umano, è in grado di effettuare diagnosi di estrema precisione. Ma qualcosa non va per il verso giusto. Julia, sempre più assorbita dal lavoro, e suo marito Jack sono sempre più distanti. La loro figlia minore, Amanda, è affetta da una strana malattia. Nel laboratorio della Xymos, nel deserto del Nevada, c'è un problema. Jack: esperto di programmazione, viene chiamato per porre rimedio a quello che sembra un banale incidente ma ben presto si trova a combattere contro un'entità sfuggita al controllo degli scienziati.
La vera storia del pirata Long John Silver di Bjorn Larsson.
Ci sono libri che danno pura gioia. È quel che capita con il romanzo di Larsson: ci ritroviamo adulti a leggere una storia di pirati con lo stesso gusto dell'infanzia, riscoprendo quella capacità di sognare che ci davano i porti affollati di vascelli, le taverne fumose, i tesori, gli arrembaggi, le tempeste improvvise e le insidie delle bonacce. Chi racconta in prima persona è Long John Silver, il terribile pirata con una gamba sola dell'\"Isola del Tesoro\", fatto sparire da Stevenson nel nulla per riapparirci ora vivo e ricco nel 1742 in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie. E non è solo a quell'\"e poi\"? che ci veniva sempre da chiedere alla fine delle storie che risponde Larsson, è al prima, al durante, al dietro.
Il diavolo e l'acqua scura di Stuart Turton.
Batavia, Indie orientali olandesi, 1634. La Saardam, col suo carico di pepe, spezie, sete e trecento anime tra passeggeri e membri dell'equipaggio, è pronta a salpare alla volta di Amsterdam. Una traversata non priva di insidie, tra malattie, tempeste e pirati in agguato in oceani ancora largamente inesplorati. Le vele ripiegate, il galeone accoglie nel suo ventre il corteo dei passeggeri aperto da Jan Haan, il governatore generale di Batavia. In sella a uno stallone bianco, seguito da un'accozzaglia di cortigiani e adulatori e da quattro moschettieri che reggono una pesante cassa dal contenuto misterioso, Haan procede impettito. Ad Amsterdam riceverà l'ambito premio per i suoi servigi: sarà uno degli enigmatici Diciassette del consiglio direttivo della Compagnia. Poco dietro avanza il palanchino che ospita Sara Wessel, sua moglie, una nobildonna dai capelli rossi decorati di gemme preziose e un segreto ben custodito nel cuore, e Lia, sua figlia, una ragazzina insolitamente pallida. Seguono dignitari e passeggeri di riguardo, ciambellani, capitani della guardia e viscontesse e, alla fine, a chiudere il corteo, un uomo coi ricci scuri appiccicati alla fronte e un altro con la testa rasata e il naso schiacciato. Sono Samuel Pipps, celebre detective appena trasferito al porto dalle segrete del forte, dov'era recluso con l'accusa di aver commesso un crimine meritevole di processo in patria, e il tenente Arent Hayes, sua fedele guardia del corpo. Le operazioni di imbarco proseguirebbero secondo un consolidato copione se un oscuro evento non funestasse la partenza. In piedi su una pila di casse, un lebbroso vestito di stracci grigi, prima di prendere stranamente fuoco, annuncia che «il signore dell'oscurità» ha decretato che ogni essere vivente a bordo della Saardam sarà colpito da inesorabile rovina e che la nave non arriverà mai alla sua meta. Non è il solo segno funesto. Non appena il galeone prende il largo, sulle vele compare uno strano simbolo: un occhio con una coda.