Lucy McKenzie: La Kermesse Héroïque

Tuesday, 9 May, 2017 to Sunday, 10 September, 2017
Ore: 
Dalle 10.30 alle 17.30


Per la sua prima personale in Italia, La Kermesse Héroïque (Il Carnevale Eroico), l’artista scozzese, che vive e lavora a Bruxelles, ha creato un insieme di nuove opere per l’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, che includono pitture murali su tela, oggetti dipinti, sculture e figure. A Palazzetto Tito il tutto viene combinato con elementi di decor (come lampade e arredamento), per esplorare la relazione tra stile, ideologia e valore.

Nel 2014, l’artista ha comprato De Ooievaar, una villa diroccata nella cittadina di Ostenda, sulla costa belga, costruita nel 1935 per un dottore cattolico con una numerosa famiglia. L’architetto, Jozef de Bruycker, fu attivo nella collaborazione tra le Fiandre e la Germania nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Come parte di una scrupolosa ristrutturazione degli interni Art Deco, De Stijl e Postmoderni, McKenzie si è imbarcata in un programma di ricerca a lungo termine per scoprire le condizioni che produssero questo design unico e memorabile. Come parte integrante della mostra e’ proiettato un rendering digitale dell’edificio. Venezia stessa ha una storia specifica rispetto al periodo intercorso tra le due grandi guerre, dovuto al fatto di avere posto resistenza ai dogmi populisti che dominavano l’Italia Fascista, mantenendosi autonoma grazie alla sua vita culturale locale. La città fu in grado di farlo perché il suo elitarismo artistico e culturale era così denso, e così economicamente efficiente, da non poter essere cooptato. La Kermesse Héroïque traccia una referenza obliqua a questo, attraverso il riconoscimento delle forze dinamiche che conferiscono agli oggetti storici il loro potere, che spesso è una sintesi di posizioni sia reazionarie che d’avanguardia.

McKenzie impiega di frequente metodologie e processi di pensiero derivati dalle arti applicate. Nella sua pratica pittorica ciò si può evincere nell’uso di tecniche commerciali come il trompe-l’oeil, lo stencil e la produzione di insegne. Attraverso la sua laboriosa modalità di produzione e l’allineamento di valore e capacità tecnica il trompe-l’oeil è un idioma visceralmente conservativo. Ma è proprio questo conservatorismo a facilitare una tensione nella relazione tra forma e contenuto, e ad essere pertanto in grado di generare un senso di immediatezza, creando allo stesso tempo una distanza emotiva.

La pittura ne La Kermesse Héroïque è utilizzata in una varietà di stili e in differenti scale— più evidentemente sotto forma di larghe tele che emulano i murales che si trovano tipicamente nelle stazioni ferroviarie, oltre che in altri edifici pubblici. Stilisticamente diversi, esprimono una combinazione di ottimista connettività globale e nazionalismo provinciale. Per esempio, la replica di un murale esistente nella stazione di Ghent-Sint-Pieters raffigura una fantasia di tradizionale sfarzosità fiamminga. In seguito ad un recente rinnovamento, una striscia del murale è stata rimossa per rivelare il decoro originale, una dettagliata mappa europea dei trasporti dipinta per l’Esposizione Universale di Ghent nel 1913. Esteticamente ed ideologicamente opposti, questi due strati sono tuttavia il prodotto dello stesso credo, quello che lo spazio pubblico dovrebbe riconoscere e rispettare chi ne usufruisce - aspirando ad essere più che un semplice punto di transito. Dalla Metropolitana di Mosca alla Grand Central Station di New York, questo tipo di decorazione è come la proiezione di un’allucinazione civica. Al giorno d’oggi, questo aspetto è stato soppiantato da una funzionalità ridotta e dalla privatizzazione di quello che precedentemente veniva considerato spazio pubblico. Una mappa del Brasile proveniente dall’areoporto Congonhas di San Paolo, altre che posizionano Budapest al centro del mondo, una composizione astratta che ha sofferto un inevitabile deterioramento: tutte sono dipinte con efficienza commerciale e una generosità ‘agrodolce’.

La Kermesse Héroïque é prodotta dal Fiorucci Art Trust e da Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa in collaborazione con Galerie Buchholz, Cologne/Berlin/New York e Cabinet, London.

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Ultimo aggiornamento: 10/07/2019 ore 14:17