I diritti negati. Donne tra Oriente e Occidente

Immagine Locandina "I diritti Negati"

Una performance dell'artista pakistana Maimuna Feroze Nana

Venezia 4 giugno
davanti al Teatro del Piccolo Arsenale
ore 11,00-13,00

Venezia 5 giugno
davanti ai Giardini della Biennale
ore 18,00

 
In occasione della 53° Esposizione Internazionale d'Arte l'artista pakistana Maimuna Feroze Nana ha ideato una performance che si svolgerà in luoghi storici di Venezia, davanti al Teatro del Piccolo Arsenale, ai Giardini della Biennale, al Museo di Ca' Rezzonico, con la collaborazione del Centro Donna del Comune di Venezia e del C.T.R. (Centro Teatrale di Ricerca di Venezia).
La performance è realizzata grazie alla partecipazione spontanea di un gruppo di donne che indosseranno il "burqa", motivate dal fatto che questa veste è non solo il
simbolo culturale di una grande parte di donne musulmane, ma oggi è diventato in molti paesi - specie con il regime dei talebani un simbolo di chiusura e di diritti negati per molte donne. E per chi considera Venezia, vista dal mare, porta tra Oriente e Occidente, il punto di vista è quello di migliaia di emigranti in fuga
verso l'Europa da guerre, miserie e intolleranza.
Il gruppo di donne, si mostreranno come presenze silenziose, donne che non hanno voce, col loro piccolo fagotto personale, immobili, simbolo della cultura negata.
Sotto i loro piedi un telo bianco definisce uno spazio delineato da pietre che ricordano le lapidazioni e le violenze che subiscono in diversi paesi, ma ci rimandano alle crude realtà vissute da tutti i migranti espropriati della loro terra e della libertà, spesso rifugiati perseguitati.
Una simbologia vasta che vuole suscitare interrogativi nel pubblico presente. 
 
Si ringraziano le donne volontarie per il prezioso contributo alla performance.

Maimuna Feroze Nana

Maimuna inizia a dedicarsi all'arte prima in Pakistan, il suo paese di origine, poi in Inghilterra e quindi in Italia dove studia pittura all'Accademia di Brera.
Da alcuni anni, meditando sulle sue origini, usando materiali poveri e di recupero, ha realizzato una serie di "sculture cucite" e installazioni che rappresentano una riflessione sul corpo e sulla condizione della donna tra Oriente e Occidente .
E' un lavoro - metafora che esprime la profonda partecipazione dell' artista nel denunciare la condizione degli esseri umani più dimenticati nella tormentata realtà di oggi.
L'artista non poteva trovare ambientazione migliore - a Venezia la porta d'Oriente - per continuare la sua lotta di sempre: abbattere ogni limite invalicabile che impedisce al mondo interno delle sue donne di entrare in contatto col mondo esterno, anche quando deve lottare per essere rispettato.

Organizzazione

  • Maimuna Feroze Nana
  • Centro Donna - Servizio Cittadinanza delle donne e culture delle differenze del Comune di Venezia
  • C.T.R. Centro Teatrale di Ricerca di Venezia
Ultimo aggiornamento: 17/11/2016 ore 10:30