Next Generation EU
La Presidentessa della Commissione europea Ursula Von Der Leyen ha oggi presentato il suo piano complessivo per la ripresa post Coronavirus, che fa seguito alle dichiarazioni comuni adottate a fine marzo 2020 e a fine aprile in cui i membri del Consiglio europeo (i Capi di Stato e di Governo dei paesi membri) avevano richiesto alla Commissione una strategia organizzativa e finanziaria che accompagni le nostre società al ritorno alla normalità e verso un’economia e una crescita sostenibile che incorporino la transizione verde e la trasformazione digitale.
L'UE ha già messo in campo soluzioni concrete per dare una risposta immediata all'impatto del Coronavirus: a questo proposito, sono disponibili le nostre infografiche. Ma la ripresa necessita forti scelte politiche, che trasformino l'imponente sfida di oggi in una visione del domani dell'Unione europea. Rilanciare l'economia non significa tornare alla situazione precedente la crisi, bensì compiere un balzo in avanti.
Il piano della Commissione europea prevede un aggiornamento del prossimo bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027 e del programma di lavoro della Commissione per il 2020. La cosiddetta “potenza di fuoco” complessiva del bilancio dell'UE arriverà, secondo la proposta della Commissione, a 1850 miliardi di €. Tutto questo dovràperò superare il vaglio del Consiglio europeo, la cui prossima riunione è programmata per il 19 giugno.
“Next Generation EU” si finanzierà tramite l'innalzamento temporaneo del massimale delle risorse proprie al 2,00 % del reddito nazionale lordo dell'UE. Questo permetterà alla Commissione di sfruttare il suo elevato rating creditizio per contrarre sui mercati finanziari prestiti per 750 miliardi di €, il cui rimborso sarà spalmato nei futuri bilanci dell'UE a partire dal 2028 e fino al 2058. Le risorse finanziarie reperite tramite Next Generation EU convoglieranno verso i programmi dell'Unione nel rinnovato bilancio a lungo termine dell'UE. I fondi reperiti da Next Generation EU si struttureranno in tre pilastri, tutti accomunati dalla priorità all'innovazione digitale e green.
1. Sostegno agli Stati membri per investimenti e riforme, di cui l'Italia beneficierebbe abbondantemente in quanto uno dei paesi colpiti più duramente. Le iniziative comprendono un nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza che potrà mettere a disposizione prestiti fino a un massimo di 250 miliardi di €. Gli attuali programmi della politica di coesione riceveranno 55 miliardi di € in più da qui al 2022 nell'ambito della nuova iniziativa REACT-UE, che assegnerà fondi in funzione della gravità delle conseguenze socioeconomiche della crisi. Saranno potenziati il Fondo per una transizione giusta, che accompagnerà gli Stati membri nell'approdo alla neutralità climatica, e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, che aiuterà le zone rurali a introdurre i cambiamenti strutturali richiesti ai fini del Green Deal europeo.
2. Rilanciare l'economia dell'UE incentivando l'investimento privato, tramite InvestEU e nuovi strumenti per la sovibilità e gli investimenti strategici per un'economia più pulita, digitale e resiliente del futuro.
3. Trarre insegnamento dalla crisi in tema salute in modo da essere attrezzati per il futuro, tramite un rafforzamento finanziario e di competenze dell'Agenzia europea per i medicinali e del Centro europeo per il controllo delle malattie, di un nuovo programma per la salute EU4Health, del meccanismo di protezione civile dell'Unione RescEU e di Orizzonte Europa per finanziare ricerca nel campo della salute, la resilienza e la transizione verde e digitale. Inoltre, per fornire assistenza umanitaria ai suoi partner nel mondo, l'Unione assegnerà una dotazione supplementare di 16,5 miliardi di € alla sua azione esterna.
La Commissione europea ha inoltre presentato un aggiornamento del suo programma di lavoro 2020, in cui è data priorità agli interventi necessari per sospingere la ripresa e aiutare la resilienza dell'Europa. Le principal innovazioni riguardano:
- il Green Deal europeo come base della strategia dell'UE per la ripresa: ristrutturazioni immobiliarie e infrastrutturali, economia circolare con conseguente creazione di occupazione a livello locale, energie rinnovabili in particolare eolica, fotovoltaica e a idrogeno, trasporti e logistica più puliti, rafforzamento del Fondo per una transizione giusta per sostenere la riconversione professionale.
- Digitalizzazione del mercato unico: investimenti per una maggiore e migliore connettività, intelligenza artificiale, cibersicurezza, supercalcolo, cloud, costruzione di un'autentica economia basata sui dati, maggiore ciberresilienza.
- Una ripresa equa ed inclusiva per tutti tramite l'integrazione europea alle casse integrazione nazionali (SURE), competenze digitali per tutti i cittadini dell'UE tramite un'agenda per le competenze per l'Europa e un piano d'azione per l'istruzione digitale,salari minimi equi e misure vincolanti di trasparenza delle retribuzioni per aiutare i lavoratori vulnerabili, intensificazione delle attività della Commissione europea di contrasto dell'evasione fiscale per aiutare gli Stati membri a recuperare entrate.
Ulteriori passaggi dell'intervento di Ursula Von Der Leyen hanno riguardato:
- La necessità del rispetto dei diritti fondamentali e dello stato di diritto durante la ripresa. In un implicito riferimento al caso ungherese, la Presidente ha precisato che qualsiasi infrazione verrà sorvegliata e dovrà dimostrarsi limitata nel tempo e rigorosamente proporzionata alla situazione.
- La conferenza sul futuro dell'Europa, al momento posticipata, dovrà consolidare ulteriormente le fondamenta democratiche dell'Unionegrazie al coinvolgimento dei cittadini, delle comunità, delle città d'Europa.
- Le iniziative internazionali che ambiscano a una ripresa realmente mondiale vedranno l'Unione europea coordinarsi in uno spirito di massima collaborazione con le Nazioni Unite, il G20 e il G7, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e l'Organizzazione internazionale del lavoro. L'UE manterrà una cooperazione particolarmente stretta con i paesi del suo vicinato immediato orientale e meridionale e con i partner in Africa.
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