Rassegna cinema asiatico: Terra, Asia, acqua, fuoco

Non è di questi ultimi decenni la scoperta del cinema asiatico in Occidente, semmai ne è stata sensibile la valorizzazione, la possibilità di seguirlo con più attenzione e continuità, grazie anche al proliferare di festival fuori continente (in primis il celeberrimo Far East udinese), la capacità di distinguere con più precisione cinematografie, tendenze, autorialità. D’altronde sono passati quasi 70 anni da quando Akira Kurosawa vinse il Leone d’oro a Venezia con Rashomon, che allora suscitò grande curiosità. E comunque ancora prima degli anni ’80 soprattutto Giappone e India godevano di una vasta notorietà con autori come Ozu, Mizoguchi (oltre al già citato Kurosawa) e successivamente Imamura, Oshima, il bengalese Satyajit Ray. Chiaro quindi come negli ultimi 30-40 anni il cinema asiatico abbia letteralmente invaso schermi, visioni, pensieri, percorsi, con un’esplosione di autori e generi impressionanti, da ogni latitudine dalla Corea a Taiwan, dalla Cina a Hong Kong, dalle Filippine alla Malesia e Vietnam, dal thriller all’horror, dall’action al melodramma, fino a Bollywood. Sono sorti autori in rapida successione: da Zhang Yimou a Takeshi Kitano, da John Woo a Johnnie To, da Tsai Ming-liang a Shinya Tsukamoto, da Naomi Kawase a Mira Nair, da Jia Zhang-kè a Kim ki-duk e Park Chan-wook, da Takashi Miike a Hayao Miyazaki (e il suo formidabile studio Ghibli, il regno dell’animazione orientale), da Hong Sang-soo a Hou Hsiao-hsien , da Bong Joon-ho a Wong Kar-wai e Hirokazu Kore-eda (che ha vinto l’ultimo Palma d’oro a Cannes), da Lav Diaz a Brillante Mendoza eccetera: insomma basterebbe solo la quantità di questi nomi a dare l’esatta dimensione di un cinema straripante, che tra gli anni ’80 e ’90 ridisegnava audacemente una mappa delle visioni mondiali, con tutte quelle derivazioni di “exploitation” che abbiamo imparato a conoscere.

Proprio per questo e soprattutto dopo la recente interessante mostra allestita al Candiani “Percorsi nel cinema contemporaneo” con vista sui vari continenti di produzione e diffusione, si è deciso di dare vita, in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, a un excursus su uno di questi continenti, appunto l’Asia, con una serie di film che ne rappresentino in qualche modo l’essenza di questi decenni. Si è scelta una programmazione che rispecchiasse l’impegno e la spettacolarità, la conoscenza e l’autorialità, un ciclo intitolato Terra, Asia, acqua, fuoco con 8 film che permetteranno, a ottobre, una (re)visione esaustiva su un mondo che mai come oggi ci appartiene come conoscenza (e diversità) culturale.

Adriano De Grandis*

Fiduciario Gruppo Triveneto SNCCI

 

MARTEDI’ 2 OTTOBRE
Lanterne Rosse (Dahong Denglong Gaogao Gua, Cina, 1991, 125’) di Zhang Yimou
Leone d'Argento alla Mostra Internazionale di Arte cinematografica di Venezia 1991
 
GIOVEDÍ 4 OTTOBRE
In the Mood for Love (Fa yeung nin wa, Cina, 2000, 97’) di Wong Kar-Wai
Premio per la miglior interpretazione maschile a Tony Leung Chiu-Wai al 53º Festival di Cannes
 
MARTEDI’ 9 OTTOBRE
The Killer (Die Xue Shuang Xiong, Hong Kong, 1989, 110’) di John Woo
 
GIOVEDÍ 11 OTTOBRE
La città incantata (Sen to Chihiro no Kamikakushi, Giappone, 2001, 125’) di Hayao Miyazaki
Orso d’oro Festival di Berlino 2002, Premio Oscar 2003 miglior film d’animazione
 
MARTEDI’ 16 OTTOBRE
Al di là delle montagne (Shan He Gu Ren, Cina, Francia, Giappone, 2015, 131’) di Jia Zhang-Ke
 
GIOVEDÍ 18 OTTOBRE
Nessuno lo sa (Daremo shiranai, Giappone, 2004, 141’) di Kore'eda Hirokazu
Premio per la miglior interpretazione maschile al festival di Cannes a Yûya Yagira
 
MARTEDI’ 23 OTTOBRE
Hana-bi (Giappone, 1997, 103’) di Takeshi Kitano
Leone d’oro alla Mostra Internazionale di Arte cinematografica di Venezia 1997
 
GIOVEDÍ 25 OTTOBRE
Ferro 3 – La casa vuota (Bin-Jip 3 – Iron, Corea del sud, 2004, 90’) di Kim Ki-Duk
 
sala conferenze quarto piano
Ingresso soci Candiani Card e Cinema Più

 

Ultimo aggiornamento: 05/11/2018 ore 09:29