Assalto alla diligenza

Martedì, 10 Luglio, 2018
Ore: 
18.30

CANDIANI ESTATE LIBRI

Assalto alla diligenza. Quando Appignani rinacque Cavallo Pazzo (Armando Curcio editore, 2010) di Marco Erler

Nel 1977 le università italiane presero fuoco. I presagi del terrorismo diventavano realtà, una generazione si ribellava non più ai padri ma ai fratelli maggiori, quelli che "abbiamo fatto il '68". Qualcuno però riusciva ancora a ridere, a fare dello sberleffo uno strumento di critica politica. Si chiamavano "indiani metropolitani" questi profeti della risata, anzi, come dicevano loro del "risotto che vi seppellirà". Avevano slogan folkloristici. Proclamavano che "il te senza limone è la strada per la rivoluzione". A guardare bene potevano essere dadaisti o pronipoti dei futuristi, scapigliati incontenibili e inarrestabili. Non volevano un capo anche se uno si candidò a esserlo, mai contestato, mai riconosciuto. Si chiamava Mario Appignani, efebo sottoproletario, dalle nobili amicizie e dalle grandi frequentazioni. Mario andò fino in fondo, si ribattezzò Cavallo Pazzo e cavalcò le praterie del sapere e della politica portando solo la logica dell'ostinazione. Oggi, anni luce temporali e culturali di distanza, è bene che la memoria di Mario non si perda. Questo libro è stato scritto da chi lo ha amato e lo ha seguito, un ex giovane borghese cresciuto e, adesso, invecchiato, nella devozione al suo Virgilio dannato, convinto che un pezzo di storia italiana del '900, un pezzo piccolo magari, una microstoria utile agli studiosi e ai curiosi, abbia assoluta necessità di non essere dimenticata.

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Ultimo aggiornamento: 14/06/2018 ore 10:24